Passeggiate Romane di Stendhal | Frasi e passi più belli

 

Passeggiate Romane di Stendhal è una sorta di diario basato sugli appunti che lo scrittore prese nel suo lungo e amato viaggio a Roma partendo dal 1817.

L’opera oltre a narrare della bellezza di Roma, i cui molti monumenti erano ancora celati da strati di terra non ancora scavati; racconta dei suoi salotti, delle abitudini dei romani, della sua arte, ma soprattutto dell’ambiente ecclesiastico, ricco di scandali e sotterfugi.

Di seguito, alcune delle mie frasi preferite o passi che più ho amato tratte dal libro:

Il popolo di Roma non è propriamente cattivo, ma passionale e selvaggio nella sua collera. L’assenza di giustizia penale fa sì che ceda al primo impulso che prova, qualunque esso sia. 


Probabilmente vi stupirete di tanti intrighi orditi da un’assemblea che ha la pretesa di agire su ispirazione  dello Spirito Santo. 


15 novembre 1828 - Stasera, rientrando a casa, ci siamo messi a filosofare sulla nostra posizione nella buona società romana. Abbiamo la fortuna di essere ricevuti da varie famiglie di Roma come amici intimi. È un segno di fiducia che, nei quindici mesi da che siamo qui, non abbiamo visto accordare a nessun straniero. L’accortezza romana ha riconosciuto, credo, che siamo davvero brave persone; senza nessun secondo fine.


Gli italiani […] sono persone acute, in grado di andare al di là delle apparenze; in verità hanno bisogno di tempo, ma non può approfittarne, perché non si lasciano andare se non dopo aver perfettamente chiarito che cosa li adombra.


Eccoci arrivati alla disposizione d’animo che rende la logica romana così chiara e bella: non c’è mai nei ragionamenti la minima distrazione per inseguire un frizzo o un’allusione piccante. Le passioni sono profonde e costanti e si tratta per prima cosa di non sbagliarsi.


I gesti di una romana sono semplici e vivaci sia che si trovi a teatro sotto gli occhi di tutti, sul davanti di un palco molto illuminato, o in fondo a un salotto con le persiane completamente chiuse. 


È una costante, sia a Napoli sia a Roma, che si preferisca fare un gesto piuttosto che parlare. Dipende dall’affaticamento che l’emozione produce nel cuore, dalla paura delle spie o da un’abitazione vecchia svariate migliaia di anni?


Il chiaro di luna era così intenso che più tardi siamo riusciti a leggere questi versi di Lord Byron:

See before me the radiator lie: 

He leans upon his hand. - His manly brow

Consents to death, but conquers agency, 

And his droop’d head skins gradually low. - 

And through his side the last drops, ebbing

Slow

From the red gash, fall heavy, one by one,

Like the first of a thunder-shower; and now

The arena swims around him. - He is gone

Ere ceased the inhuman shout which hail’d  the

Wretch who won. 

He heard it, but he heeded not. - His eyes

Were with his heart; and that was far away,

He reck’d not of the life he lost nor prize,

But where his rude hut by the Danube lay,

There where his young barbarians all at play,

There was their Dacian mother. - He, their

sire

Butchered to make a Roman holiday. - 

All this rush’d with his blood. Shall he expire

And unwanted? - Arise! Ye Goths, and glut

Your ire.

Childe Harold, canto IV, stanza 140

(Vedo il gladiatore steso davanti a me, si appoggia alla mano. - Il suo sguardo virile accetta la morte; ma è agonizzante e la sua testa china si accascia insensibilmente a terra. - Le ultime gocce di sangue colano lente dall’ampia ferita; cadono pesanti ad una ad una, come le prime gocce di temporale; ma i suoi occhi morenti si offuscano; vede fluttuare attorno a sé il grande teatro e tutto quel popolo; muore e l’acclamazione ancora risuona, osannando l’odioso vincitore; ha udito quel grido e l’ha avuto in spregio. - I suoi occhi sono insieme al suo cuore e il suo cuore è molto lontano! Non pensa né alla vita che sfugge, né al valore del combattimento. Pensa alla sua capanna selvaggia addossata a una roccia in riva al Danubio. Lì, mentre muore, i suoi figlioletti giocano tra loro; vede la madre accarezzarli; lui, il padre, è massacrato a sangue freddo per far divertire i Romani in un giorno di festa. Tutti questi pensieri svaniscono insieme al suo sangue)